Anno 1045. Due fratelli, Roberto e Ruggero, lasciano la cittadina di Hauteville, in Normandia, alla volta dell’Italia. Con loro hanno una spada, un cavallo e una smisurata ambizione. Il nostro Meridione, terreno di scontro tra arabi, longobardi, svevi e bizantini, sarà per entrambi occasione per misurare il loro coraggio. Roberto attraverso una scaltrezza luciferina che diverrà leggendaria, Ruggero tramite una forza fisica eccezionale e una fede che travalica il misticismo, diverranno condottieri, muoveranno eserciti e conquisteranno un trono. Trovandosi anche a fronteggiarsi l’un l’altro, per brama di dominio e per amore di una donna. Perché, se è vero che due leoni possono cacciare insieme, uno solo può comandare il branco.
Il romanzo narra - attraverso le memorie di Ruggero - l’epopea degli Altavilla, ma è anche un omaggio alle gesta di due figure storiche grazie alle quali, è doveroso ricordarlo, la Sicilia e forse l’Italia tutta ha evitato di diventare una nazione islamica.