La Mistica Giovannea: Con una Nuova Traduzione dei Testi Sacri
by Adolfo Omodeo
2020-05-26 04:21:41
La Mistica Giovannea: Con una Nuova Traduzione dei Testi Sacri
by Adolfo Omodeo
2020-05-26 04:21:41
La presente opera continua idealmente la mia Storia delle origini cristiane, ma procede con diverso ritmo e su diversa scala. Ho dovuto soffermarmi più a lungo, con minuzia analitica e con maggiore sforzo penetrativo ed esegetico, ad intendere...
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La presente opera continua idealmente la mia Storia delle origini cristiane, ma procede con diverso ritmo e su diversa scala. Ho dovuto soffermarmi più a lungo, con minuzia analitica e con maggiore sforzo penetrativo ed esegetico, ad intendere un documento capitale della storia cristiana, come il Quarto Vangelo: dal quale pende la piena intellezione del mito cristiano, della coscienza ecclesiastica, e dell'ulteriore storia del dogma: che per tanta parte altro non è che l'esegesi più o meno fedele, più o meno arbitraria delle due grandi affermazioni liriche del prologo giovanneo: l'eterna generazione del Logos da Dio Padre, e l'incarnazione. Che cosa apporti di nuovo questo mio lavoro su tutta la sterminata letteratura giovannea, non sta a me definire, nè, forse, anche volendolo, potrei farlo. Posso però dire quale è stato l'intendimento precipuo della mia lunga ricerca. Ho cercato di raggruppare insieme tre diversi indirizzi critici che si svolgono in linee divergenti, e dalla cui unilateralità credo derivino molte delle insufficienze della critica giovannea. Uno di questi indirizzi si sforza d'intendere il Vangelo giovanneo esclusivamente come documento ecclesiastico, nella sua teologia, (e come interpretazione teologica esclude assai spesso il rilievo religioso). Un altro si affatica ad intendere i concetti basilari dell Vangelo nei nessi con tutta la storia delle religioni - religionsgeschichtlich, come si dice comunemente - e poco sente i problemi della particolare storia cristiana. Una terza ricerca scruta con acuto occhio la struttura letteraria dei testi, indifferente agli altri problemi. Io ho cercato, nei limiti delle mie forze, di mettere a confronto quanto più possibile queste tre ricerche e d'integrarle reciprocamente: di ravvivare i concetti antichi, rivelati dalla ricerca storico-religiosa, a forma produttrice, che s'arricchisce e si trasforma nel processo stesso del cristianesimo, entro i problemi che sorgevano nella chiesa di Cristo; e di determinare in questo decorso storico i problemi filologici del testo. E se anche i miei risultati apparissero insufficienti o errati, credo che per tale via si dovrebbe insistere. La vasta ricerca dovrebbe concludersi con un commentario completo dei testi: per il quale ho già pronto tutto il materiale. Ma opportunità editoriali mi consigliano di mandare avanti il saggio critico sulla mistica, come opera a se stante, e in sè raccolta. A facilitare però la comprensione dei problemi, non sempre facili, ho stimato opportuno aggiungere alla mia ricerca una versione completa degli scritti mistici, nella quale cerco di rendere anche il ritmo liturgico degli originali.
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